Attenzione: ecco quanta forza di vento serve davvero per far volare via una persona

Una delle domande più curiose ma anche più insidiose quando si parla di vento riguarda la reale possibilità che una persona venga “sollevata” o trascinata via dalle raffiche. La forza del vento su un corpo umano dipende da molteplici fattori, tra cui la velocità del vento stesso, la superficie esposta del corpo, la posizione, il peso e persino la presenza di oggetti che possano offrire resistenza o ancoraggio. Capire quanto vento sia effettivamente necessario per far volare via una persona consente non solo di soddisfare una curiosità diffusa, ma soprattutto di adottare comportamenti più sicuri in situazioni meteorologiche estreme.

La forza del vento: parametri di riferimento

Per comprendere appieno l’effetto del vento su una persona, è importante distinguere tra diversi gradi di intensità. La velocità del vento si misura di solito in chilometri orari (km/h) oppure in metri al secondo (m/s) e, in meteorologia, si utilizza spesso la scala di Beaufort per classificare la potenza delle raffiche. Un vento fino a 20 km/h può scompigliare leggermente i capelli e infastidire chi cammina, ma non rappresenta un pericolo concreto nemmeno per i bambini. Solo quando si raggiungono valori superiori a 60-70 km/h (vento forte o burrasca) iniziano a esserci rischi effettivi per l’equilibrio di una persona adulta, in modo particolare se questa si trova in uno spazio aperto e pianeggiante dove nulla la protegge dalla raffica.

Quando il vento supera i 100 km/h (uragano di categoria 1), anche persone adulte possono avere seri problemi a rimanere in piedi, specialmente se colti di sorpresa o privi di punti di appoggio. Ma per essere realmente sollevati da terra, il fenomeno è raro e necessita di raffiche ancora più violente, generalmente oltre 120-130 km/h. In realtà, il più delle volte il rischio maggiore non è letteralmente il “volare via”, quanto piuttosto l’essere trascinati, le cadute e l’impatto con oggetti proiettati dal vento.

Effetti del vento sul corpo umano

L’impatto del vento su una persona non è mai uguale per tutti: molto dipende dalla superficie corporea esposta, dalla posizione assunta e dal peso. Un adulto di statura e corporatura media (circa 70-80 kg) può resistere senza grandi problemi a venti fra i 50 e gli 80 km/h, pur avvertendo una notevole difficoltà nel camminare controvento e una certa instabilità.

Per bambini, anziani e persone esili, il fattore di rischio cresce: già a 60 km/h in condizioni di scarsa aderenza al suolo o su superfici lisce si può facilmente cadere.

Nelle condizioni più estreme – ad esempio, durante tempeste oppure i tornado (fenomeni per fortuna rarissimi in Italia) – il vento può raggiungere velocità di 200-300 km/h. In casi simili, anche un adulto ben piantato a terra può essere scagliato via, così come avviene purtroppo nei contesti raccontati dalla cronaca anglosassone. Tuttavia, mentre camminare o stare in piedi diventa impossibile già verso i 120-140 km/h, la vera “sospensione” da terra avviene a fronte di velocità ancora maggiori, oltre 180 km/h, e spesso in presenza di correnti ascendenti violente o su superfici scivolose.

Fattori che aumentano il rischio

Non basta considerare soltanto la velocità del vento: altri elementi aumentano il rischio che una persona venga sollevata o trascinata, rendendo il fenomeno più probabile anche a velocità inferiori rispetto a quelle teoriche.

  • Superfici scivolose: asfalto bagnato, ghiaccio o neve riducono la resistenza all’avanzamento e favoriscono la caduta o lo scivolamento.
  • Spazi aperti: in spazi aperti privi di alberi, edifici o ostacoli, il vento colpisce con maggiore intensità e senza attenuazione.
  • Ostacoli improvvisi: oggetti leggeri o arredi urbani possono fungere da “vela”, amplificando la forza esercitata dal vento.
  • Abbigliamento: indumenti ampi, mantelli, ombrelli aperti aumentano la superficie opposta al vento e facilitano la perdita di equilibrio.
  • Posizione: chi si trova in piedi su una scala, su un muretto o in posizioni precarie può essere facilmente sbilanciato anche da raffiche meno potenti.
  • Forza aerodinamica: perché è raro “volare via” davvero?

    Perché una persona comune venga sollevata dal vento, occorre che la forza aerodinamica superi il proprio peso. L’equazione può essere riassunta considerando la pressione dinamica esercitata dal vento (\( \frac{1}{2}\rho v^2 \), dove ρ è la densità dell’aria e v la velocità del vento) moltiplicata per la superficie esposta.

    Supponendo che una persona abbia una superficie frontale di circa 0,7 metri quadrati, servirebbe un vento che generi una spinta orizzontale superiore a 700-800 Newton (ossia forza sufficiente a sollevare 70-80 kg). Tradotto in termini pratici, servirebbero raffiche superiori a 200 km/h: valori propri solo di uragani e tornado. In queste condizioni, però, più verosimilmente la persona viene scaraventata lateralmente o sbattuta a terra, piuttosto che “volare” come una piuma.

    Perciò, nella maggior parte dei casi la preoccupazione deve essere quella di proteggersi da oggetti trasportati dal vento (detriti), da cadute accidentali e da impatti, piuttosto che dal rischio di essere letteralmente sollevati dal suolo. Solo in condizioni eccezionali si verificano casi simili, come osservato nei filmati che documentano il passaggio di tornado o uragani di categoria superiore.

    Sicurezza e raccomandazioni in presenza di vento forte

    La prudenza è sempre il miglior alleato quando ci si confronta con venti forti. Il normale vento di tempesta che si registra durante una burrasca mediterranea difficilmente supera i 100 km/h, valore che può però già generare condizioni di pericolo su balconi, terrazzi e strade aperte.

    Per proteggersi:

  • Evita di sostare o transitare in luoghi sopraelevati, ponti, moli o passerelle in caso di previsioni di vento superiore a 60-70 km/h.
  • Annulla attività all’aperto laddove siano previsti venti violenti o raffiche >80 km/h secondo le allerte meteorologiche locali.
  • Proteggi i bambini, gli animali domestici e gli anziani da tentativi di attraversamento in spazi molto esposti.
  • Evita di indossare oggetti “svolazzanti” o di maneggiare ombrelli, che possono diventare pericolosi.
  • Fai sempre attenzione agli oggetti sopraelevati non fissati (insegne, fioriere, vasi, sedie) che possono essere sollevati e proiettati dal vento, col rischio di causare ferite.
  • In ambito sportivo, ad esempio durante le attività di parapendio, è fondamentale valutare attentamente la direzione, l’intensità e la stabilità della corrente, poiché la velocità necessaria al decollo diminuisce se il vento è frontale e aumenta se è assente o contrario; restare a terra con vento eccessivo resta comunque la scelta più sicura.

    In sintesi, solo in presenza di condizioni meteorologiche estreme – come uragani e tornado – il vento può davvero sollevare una persona da terra. Tuttavia, anche a valori molto più contenuti il rischio di cadute, perdita dell’equilibrio e lesioni gravi risulta elevato. Comprendere i limiti di sicurezza non è solo una questione di curiosità, ma di tutela e responsabilità personale.

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